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La vegetazione del Parco si presenta varia e ricca, grazie alla conformazione geomorfologica del territorio (alternanza tra colline e pianure), con presenza di formazioni di latifoglie miste, alternate a prati stabili per la fienagione.
I boschi collinari, collocati nella porzione nord del Parco, ospitano specie come frassino (Fraxinus excelsior), acero (Acer pseudoplatanus), faggio (Fagus sylvatica), pino silvestre (Pinus sylvestris) e castagno (Castanea sativa), quest'ultimo a testimonianza di una coltura agraria oggi scomparsa, la castanicoltura. Dai boschi di castagno, spesso coltivati a ceduo, si ricavavano castagne, importante supporto alimentare, legname per paleria e tannino, sostanza utilizzata nella concia delle pelli.
Nelle aree pianeggianti si trovano invece i querco-carpineti, boschi misti di farnia (Quercus robur), meno frequentemente rovere (Quercus petraea), e carpino bianco (Carpinus betulus), che costituiscono una testimonianza delle rigogliose foreste che alcuni secoli fa ricoprivano l'intera Pianura Padana. Questi boschi, caratterizzati da un suolo profondo, ricco di sostanze nutritive e di acqua, presentano un sottobosco con numerose specie. Tra gli arbusti, nocciolo (Corylus avellana), sambuco (Sambucus nigra), evonimo (Euonymus europaeus) e biancospino (Crataegus monogyna). Tra le piante erbacee, invece: anemone dei boschi (Anemone nemorosa), campanellino (Leucojum vernum), pervinca (Vinca minor), scilla (Scilla bifolia), dente di cane (Erythronium dens-canis), sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum) e mughetto (Convallaria majalis).
Seppure in un buono stato di conservazione, le aree boschive all'interno del Parco risentono della pressione antropica e presentano alcune specie alloctone di origine nord americana di ampia diffusione: robinia (Robinia pseudoacacia), ciliegio tardivo (Prunus serotina) e quercia rossa (Quercus rubra).
Nelle aree umide e nelle zone ripariali lungo i corsi d'acqua si trovano invece formazioni igrofile (che si sviluppano cioè su terreni ricchi di acqua) composte da ontano nero (Alnus glutinosa), frassino (Fraxinus excelsior), pioppo nero (Populus nigra) e salice (Salix alba).
Tra queste aree, rivestono particolare importanza: l'ontaneto e il sistema umido di Albiolo, l'area umida di Montano Lucino in località Scimee, l'area di laminazione del torrente Lura al Parco Custera di Lurate Caccivio e le aree di fitodepurazione a Civello e Maccio (Villa Guardia).